Lo stakanovista della scrivania è veramente una risorsa per l’azienda?

È normale pensare che più ore il manager passa seduto alla scrivania in ufficio e maggiore sia la resa del suo operato.
Ma se analizziamo le statistiche dell’Ocse sul Pil prodotto per ogni ora lavorata, in Italia abbiamo un valore di 45,6 dollari, in Norvegia 83, in Germania 56,8 ed in Francia 56,7.
Le 200 ore circa lavorate in più per persona dagli italiani rispetto ai colleghi della Eurozona, sono una testimonianza che la quantità non corrisponde per forza alla qualità.

È inoltre vero che i capi che lavorano con ritmi da doppio turno lavorativo, impongono orari in azienda che vanno ad incidere in modo negativo sulla qualità della vita dei collaboratori.
Il dedicare troppe ore al lavoro porta a non coltivare i propri interessi, a non trascorrere tempo con i familiari ed amici, con il risultato di agire negativamente su sentimenti ed emozioni.

Se il vero valore delle aziende sono le persone che ne fanno parte e la loro capacità creativa, possiamo anche affermare che i manager che impongono orari di lavoro da schiavisti ottengono un risultato negativo per l’azienda.
Oggi l’impresa ha bisogno, più che mai, di nuove idee per creare vantaggi competitivi ed essere vincenti, per ricercare efficienza, per ridurre i costi
Ma se le persone non hanno tempo per se, per fare esperienze extra aziendali e per frequentare il mondo reale, non avranno mai gli stimoli giusti per trovare nuove idee ed avviare progetti innovativi.

Consiglio quindi tutti i top manager che fanno delle ore passate in azienda un proprio punto di forza, di rivedere le proprie abitudini e quelle dei propri collaboratori, pensando che la “vita reale” è una grande fonte di ispirazione per nuovi prodotti, nuove strategie e nuovi modelli di business.