L’ambiente di lavoro segue lo stile di vita, si adatta alle tendenze del momento e di conseguenza lo fa anche l’arredo ufficio.
Sarebbe innaturale se il modo di concepire lo spazio lavorativo non modificasse nel tempo.
Già analizzando i prodotti più venduti negli ultimi cinque anni, si possono notare cambiamenti a livello di categorie di arredi.
Sicuramente la tecnologia si è radicalizzata ad ogni livello, riducendo gradualmente l’uso cartaceo (non in modo assoluto).
Inoltre, connessioni wireless sempre disponibili hanno permesso di lavorare anche fuori dalla sede aziendale, connettendosi in remoto.
Se da un lato si tende alla semplificazione del prodotto, dall’altra si ricerca una personalizzazione dell’offerta, in quanto la ricerca del benessere dei propri collaboratori sta prendendo, finalmente, sempre più piede.
Inoltre si stanno assottigliando le gerarchizzazioni aziendali per quanto riguarda la differenziazione degli arredi, muovendosi verso una democratizzazione degli spazi di lavoro. Un esempio eclatante? Mark Zuckerberg, nella sede di Facebook in California, lavora ad una scrivania “anonima” insieme ai propri collaboratori.
Negli ultimi anni si è verificato un calo nelle vendite di alcune categorie di prodotto, in favore di altre, anche del tutto nuove, che stanno prendendo sempre più piede.
Quest’ultimo è il case delle scrivanie regolabili in altezza, che si stanno affermando nel mercato europeo con una crescita annua notevole, soprattutto nel panorama tedesco e scandinavo, dove sono ormai un prodotto consolidato e forte.
Le scrivanie elevabili in altezza hanno riscontrato successo perché offrono una soluzione personalizzabile ed ergonomica al 100% e tutto ciò favorisce il benessere fisico e mentale di chi la utilizza, riducendo o eliminando totalmente problemi muscolari, disturbi alla schiena, e stress.
Inoltre anche la necessità di creare ambienti di lavoro versatili trova un riscontro positivo in questo prodotto: modificare l’altezza per adattarla a più utenti o per lavorare in piedi o seduti, rende la postazione operativa flessibile, adatta anche a briefing veloci e ad attività molto diverse tra loro, diventando un meeting point e una area di community.
Un’altra categoria merceologica in crescita riguarda le sedute operative in rete. Con la diminuzione delle gerarchie aziendali in fatto di suddivisione degli spazi e scelta degli arredi, calano di conseguenza le sedute direzionali e imbottite in favore di quelle operative in rete perché più funzionali e comode.
Collegato a questo cambiamento nelle strutture aziendali, si riscontra un calo anche nella vendita degli arredi direzionali. Le scrivanie in cristallo e presidenziali stanno progressivamente perdendo il loro valore per essere sostituite da postazioni operative eleganti e moderne.
Anche le classiche sale riunioni stanno lasciando il posto ad aree meno formali e più di condivisione, smorzando il tono impostato dei grandi tavoli riunione.
Le tendenze che determinano questi cambiamenti nell’andamento settoriale di mobili ufficio non sono complete novità; già con il Salone del Mobile 2015 avevamo notato che il trend verso cui ci si stava muovendo era costruire ambienti di lavoro da abitare e da condividere.
È chiaro che tutto ciò va preso con le pinze, ma forse è ora di iniziare a considerare lo spazio ufficio qualcosa di più che un semplice ambiente dove si lavora e attribuirgli significati e valori aggiunti.
Nell’ambito concreto dell’arredo ufficio significa optare per soluzioni più versatili.
Mai pensato a una sala, adibita alle riunioni, costituita da più tavoli di piccole dimensioni, indipendenti?
Oppure inserire scrivanie regolabili in altezza in cui prendere pause dalle sedute per ufficio?
O ancora, un ufficio per isolarsi e concentrarsi in cui bisogna prenotarsi x qualche ora al giorno?
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